Un percorso di riabilitazione neuropsicologica è un iter terapeutico finalizzato a recuperare e migliorare delle abilità psicomotorie compromesse.
Perché un percorso di riabilitazione neuropsicologica
Intraprendere un percorso riabilitativo può essere necessario in seguito a traumi di varia natura – come nel caso di incidenti domestici, sul lavoro o stradali – o di malattie che arrechino danni alle funzioni cognitive – quali ictus, malattie neurodegenerative, patologie infettive o neoplasie. In questi casi possono verificarsi difficoltà nello svolgere le attività quotidiane o possono emergere disturbi comportamentali.
Gli effetti di una patologia che colpisce il sistema nervoso e le funzioni cognitive possono essere transitori o cronici: mentre le malattie neurodegenerative tendono a diventare sempre più invalidanti nel tempo, nel caso delle ischemie vi può essere invece un graduale miglioramento e talvolta la totale remissione dei sintomi.
La riabilitazione neuropsicologica favorisce il recupero di abilità cognitive che sono state compromesse o ad acquisire o potenziare abilità compensative nel caso le aree cerebrali che determinano il deficit siano irreversibilmente danneggiate.
Valutazione neuropsicologica e riabilitazione
Il protocollo riabilitativo parte da una valutazione neuropsicologica che consiste in una fase di approfondimento anamnestico relativo alla storia personale, familiare e clinica, alle manifestazioni patologiche cognitive e comportamentali dovute al deficit neuropsicologico e all’evoluzione temporale della patologia.
La valutazione neuropsicologica viene corredata ed approfondita mediante test e screening cognitivi. Le batterie psicometriche esaminano le funzioni cognitive, il comportamento e le funzioni intellettive generali. La valutazione può proseguire con l’osservazione delle capacità cognitive e del comportamento della persona nel suo ambito ecologico.
Il processo di valutazione volge al termine con la definizione di un programma riabilitativo delle funzioni cognitive e comportamentali.
Le finalità della riabilitazione neuropsicologica
La riabilitazione ha solitamente l’obiettivo di far apprendere strategie compensatorie che aiutino il paziente a superare le difficoltà provocate dai deficit cognitivi.
Le tecniche riabilitative possono basarsi sull’apprendimento volontario, sul condizionamento o sullo sfruttamento delle abilità residue.
Vi sono poi protocolli particolari di riabilitazione neuropsicologica, quali i training cognitivi o la Terapia di Orientamento alla Realtà – ROT, che sono maggiormente indicate per il rallentamento del declino cognitivo causato da forme di demenza presenile e senile, come l’Alzheimer.
Infine ricordiamo le tecniche bottom-up che, senza richiedere la consapevolezza del paziente portano ugualmente a conseguire risultati significativi. Due esempi sono la Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea – TENS o il trattamento del neglect con la tecnica dell’adattamento prismatico.
L’esito della riabilitazione neuropsicologica, può variare in base a vari fattori quali l’estensione e la tipologia di lesione, nonché in base alla personalità premorbosa del soggetto.
Riabilitazione neuropsicologica a Cosenza e Acri
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